Uno dei concept più innovativi di “tech place”? Factory Berlin
Factory Berlin, il cui nome evoca la famosa Factory di Andy Warhol, è un ecosistema di innovazione nato nella capitale tedesca nel 2014.
L’obiettivo del founder, Udo Schloemer, era quello di creare un network internazionale che unisse innovatori e startup.
Oggi Factory Berlin conta oltre 3.000 membri provenienti da oltre 70 nazioni e collabora con startup come IOTA, Hackerbay e Zendesk e aziende come Deutsche Bank, Schaeffler e Google For Entrepreneurs.
Le compagnie residenti al suo interno hanno complessivamente ricevuto 83 milioni di euro in investimenti e la best Practices è Sound Cloud
Lo spazio ha contribuito a sviluppare l’ecosistema berlinese che in questi anni ha attratto giovani e innovatori da tutto il mondo per diversi motivi tra cui i costi di vita accessibili, trasporti urbani eccellenti, presenza di grandi aziende e VC che hanno fatto da catalizzatori, con la possibilità generare il networking che ne deriva.
«La nostra missione è creare vantaggi per le startup, fornendo loro spazio e supportandole nell’espansione del loro business», si legge sul sito ufficiale della struttura.
L’esperienza di Factory Berlin è una best practices che dimostra quanto sia fondamentale il ruolo degli asset territoriali nell’attrazione e promozione dell’innovazione.
Ad oggi tra i membri di Factory Berlin ci sono:
- Jackson Bond: cofounder relayr.
- Ida Thin: founder Clue
- Valentin Stalf: founder e CEO di N26
- Max Viessman: CEO di Viessmann
- David Cohen: found e CEO di Techstar
- Chris O’Neil: CEO di Evernote
- Nathan Blecharczyk: founder e CTO di Airbnb
- Kirsty Nathoo: partner e CFO di YCombinator
- Florian Meissner: founder e CEO di EyeEm
photocredit www.factoryberlin.com